Non è saper maneggiare bene la spada o un arco, che fa di noi un cavaliere.
E’ il nostro cuore, la nostra generosità, la profonda convinzione che è sempre la giustizia che trionfa.
La profonda convinzione che sono di più i buoni che i cattivi e che il bene trionfa sempre.
La continua ricerca della verità, il continuare a credere negli altri e in chi ci sta vicino.
Il non cercare che gli altri siano a nostra immagine e somiglianza, ma accettarli come sono.
Spesso qualcuno ci fa del male, e allora cercare di capire perché lo ha fatto, cercare di mettersi al suo posto e cercare di ricreare la situazione in cui tutto questo è avvenuto, e spesso persino giustificarlo.
Spesso chi ci fa del male è persino un amico, o la nostra amata, forte è la delusione e forte anche la tentazione di chiudersi in se stessi, il cavaliere riesce a superare anche questo e continua per la sua strada, non curandosi del male che lo circonda e del male che gli fanno.
Essere pronti a dare anche la vita per qualcun altro che spesso nemmeno si conosce.
Saper distinguere nel buio della solitudine se colui che ci sta dando una mano lo faccia disinteressatamente oppure perché è opportunista.
Certo è difficile tutto questo, ma se ci riuscissero tutti non ci sarebbero i Cavalieri e…gli altri.
il cavaliere solitario
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